Mongolia
MONGOLIA
I paesaggi della Mongolia sono dominati da sconfinate praterie quasi prive di insediamenti umani, essendo la densità di abitanti per km² una delle più basse al mondo. A sud le praterie si trasformano in deserti mentre il nord è il regno della taiga con monti, fiumi e laghi alpini al confine occidentale con Cina e Russia. Sebbene sempre più visitatori, soprattutto giovani viaggino da soli per il paese, la maggior parte dei turisti si affida ancora a tour operator locali, almeno per le mete più remote o impervie. Lo slogan ufficiale adottato nel 2013 dal Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo della Mongolia è "Go Nomadic, Experience Mongolia" che ha richiamato parecchi visitatori indipendenti. Il turismo in Mongolia include tutta una serie di attività da praticare all'aria aperta, dal trekking, all'arrampicata, dall'equitazione alle escursioni a dorso di cammello. Molti tour operator di Ulan Bator propongono osservazioni della fauna selvatica come il bird watching e quasi tutti includono il deserto del Gobi nelle loro destinazioni mentre per i turisti più infaticabili alcuni tour operator locali propongono vere e proprie spedizioni in carovana e a dorso di Yak (bovini a pelo lungo tipici dell'Asia). I laghi alpini e del fondovalle rappresentano un'altra destinazione molto richiesta, così come le Quattro Cime Sacre intorno a Ulan Bator.
Il paesaggio della Mongolia è molto variegato, con il deserto del Gobi a sud e con le regioni fredde e montuose a nord e ovest. Gran parte della Mongolia è costituito da steppe. Il punto più alto in Mongolia è il picco Hùjtnij nel massiccio Tavan Bogd a 4.374 m. Il bacino del lago Uvs Nuur, condivisa con la Repubblica di Tuva in Russia, è uno dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Gran parte del territorio è coperto da steppe, con montagne a nord e ad ovest e il deserto del Gobi a sud. Circa il 30% della popolazione è nomade dediti prevalentemente all'allevamento di montoni, giumente e cammelli. La religione predominante in Mongolia è il buddismo tibetano, e la maggioranza dei cittadini dello Stato sono di etnia mongola, sono tuttavia presenti etnie minoritarie tra cui kazaki, tuvani, e turchi soprattutto nella parte occidentale del Paese.
Il clima estivo è mite, mentre in inverno le temperature scendono fino a -40 °C e a –60 °C nella taiga. Ulan Bator ha una temperatura media tra le più basse al mondo confrontate con le maggiori città al mondo. Ha un clima continentale, con inverni lunghi, freddi, rigidi mentre nei mesi estivi il clima asciutto e salubre raggiunge i 25-30 °C durante i quali avvengono la maggior parte delle precipitazioni annuali. In questa breve stagione il vento è protagonista: quello fresco del nord, quello tiepido dal Gobi.
L'area di ciò che è oggi la Mongolia è stata governata da vari imperi nomadi, tra cui Xiongnu, Xianbei, Rouran, e il Gokturk, e altri. L'Impero Mongolo fu fondato da Gengis Khan nel 1206. Dopo il crollo della dinastia Yuan, i Mongoli ritornano alle origini. Verso il XVII secolo, la Mongolia subisce l'influenza del buddismo tibetano. Alla fine del XVII secolo, la maggior parte della Mongolia era stata incorporata nella zona governato dalla dinastia Qing. Durante il crollo della dinastia Qing il 29 dicembre 1911, dichiarò l'indipendenza, ma dovette lottare fino al 1921 per rendere de-facto l'indipendenza dalla Repubblica di Cina, e fino al 1945 per ottenere il riconoscimento internazionale. Successivamente subì l'influenza russa e sovietica: nel 1924, venne instaurata la Repubblica Popolare Mongola di stampo sovietico, che fu alleata leale dell'Unione Sovietica per tutta la sua storia. Dopo il crollo dei regimi comunisti in Europa orientale alla fine del 1989, la Mongolia intraprese una lenta e tortuosa transizione verso la democrazia, venne concessa la costituzione nel 1992 e il pluralismo partitico, tuttora la Mongolia cerca di intraprendere una politica economica verso un'economia di mercato.
Oltre alla lingua nazionale esistono una grande varietà di dialetti oirati e buriati parlati in tutto il Paese. Nella parte occidentale del Paese, le lingue turche tra cui la lingua kazaka e lingua tuvana sono molto diffuse. Il russo è la lingua straniera più parlata in Mongolia, seguita dall'inglese, recentemente molto diffuso in Mongolia. Per motivi storici diversi, sono parlate, seppur in forma più ristretta, anche le seguenti lingue: coreano, cinese, giapponese e tedesco.
La cultura mongola è diretta discendente dalle tradizioni pastorizie dei nomadi che risiedevano nella prateria, sebbene la globalizzazione e l'influsso dei cinesi abbiano portato alla scomparsa quasi definitiva della pastorizia e dunque del grande patrimonio culturale mongolo. I mongoli usavano (e la maggior parte usa ancora) abitare in grandi tende, chiamate yurte (ger in lingua mongola), e avevano l'abitudine di cacciare a cavallo utilizzando dei particolarissimi strumenti chiamati uurga, lunghi bastoni a cui veniva legato un cappio, nell'uso dei quali i mongoli erano formidabili. Un altro aspetto caratterizzante dei mongoli è l'utilizzo dell'olio di marmotta, che veniva impiegato per diversi scopi: restando liquido fino a bassissime temperature, poteva essere utilizzato dai guardiani di cavalli per non congelarsi il volto d'inverno, ma anche per lavorare le pelli (le rendeva infatti più resistenti) e poteva anche essere impiegato in cucina. In caso di necessità era pure un buon rimedio contro le scottature.